CondividiDomenica 30 giugno Manufacti ha poi proposto il primo incontro del ciclo di talk di “Artigiamatto” dal titolo “Creatività, Artigianalità e Glocalizzazione”. Nella piacevole cornice del giardino messo a disposizione dall’Unisono, i professori Ruggero Crovato e Michele Tison hanno aperto un confronto per capire come sia possibile per i nostri artigiani trovare oggi spazi propri nel mercato “globale”, troppo spesso dominato da prodotti industriali a basso costo e qualità mediocre.
Dopo un breve cappello introduttivo con cui i relatori hanno tracciato un preciso quadro storico del ruolo ricoperto in passato dall’artigianato, il dibattito è entrato nel vivo su quali siano le modalità che l’artigianato stesso debba avere ora per essere attuale e vincente. I concetti chiave, che hanno scandito buona parte della discussione e su cui tutti hanno concordato, sono stati rete, coraggio e cultura. Innanzi tutto fare rete. Per artigiani e designer fare rete è un’opportunità, forse unica, di creare un gruppo efficace in cui condividere lavoro, informazioni e progetti per trovare un proprio spazio nel mercato odierno. Altro leitmotiv del pomeriggio è stato il coraggio: non solo come valore, ma come strumento indispensabile per contrastare il soffocante senso di incertezza che sempre più paralizza molte attività e che non permette loro di reagire alle complesse problematiche che quotidianamente devono affrontare. Infine cultura. L’artigiano offre, infatti, prodotti la cui qualità, il cui valore, il cui significato sono altri rispetto a quelli offerti dai prodotti industriali. È quindi necessario trovare nuovi canali in cui gli acquirenti riconoscano il prodotto artigianale come modello proprio, come un prodotto accompagnato da contenuti e cultura in cui trovarsi e scoprirsi.
Conclusioni, queste, su cui ha concordato anche Luciano Gesiot, presidente della Mostra, che si è unito a noi e con noi ha condiviso la convinzione che sia necessario creare una rete per trovare nuovi sbocchi.
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